Percorso

 

Sulle rive del Gange

 

Viviana e la prima classe della materna

 

Sono partita a inizio luglio per raggiungere il nostro centro a Varanasi, per celebrare il Gurupurnima e lavorare con i bambini della scuola Shri Aghoreshwar Gurukul. È la secondo volta che vengo e ho deciso di partire da sola, consapevole che poi non lo sarei più stata perché ad aspettarmi e ad accogliermi ci sono Gurubaba, Anil Baba e le altre persone residenti all’ashram.

 

Un gruppetto di amiche


Appena scendo dall’aereo mi attende una Varanasi calda e afosa come è giusto che sia in questa stagione. Non vedo l’ora di arrivare e di godermi la pace e la bellezza del luogo.

 

Il giro-girotondo diverte i bambini a tutte le latitudini


Il verde è lussureggiante, i fiori splendidi, rossi, bianchi, gialli, gli scoiattoli corrono da tutte le parti in cerca di cibo da sgranocchiare e di stoffa con cui rendere morbide e confortevoli le loro tane e le cornacchie ti accompagnano con la loro voce gracchiante. E poi, eccolo là, il fiume. Vicino, veloce. Sale e scende a seconda dell’intensità delle piogge, tanto da raggiungere e oltrepassare il cancello dalla parte della scuola per poi ritirarsi di nuovo e dare di nuovo respiro alla vecchia barca, prima del tutto sommersa.

 

L’eccezionale piena dell’Agosto 2011


Mi siedo spesso a osservarlo, mi piace, mi rilassa. Un mondo mi si apre davanti, in apparenza sempre uguale a se stesso ma che a un occhio attento rivela particolari sempre nuovi e si mostra in tutta la sua ricchezza e vivacità. Animali, manguste, varani, delfini, le mucche al pascolo, i bufali sull’altra riva, il martin pescatore, bellissime e coloratissime farfalle e le barche dei pescatori che tirano o raccolgono le reti con pazienza e perizia, la pelle scurita dalle molte ore passate sotto il sole. Quando si alza un po’ di vento o nel silenzio della sera, si riesce persino a sentire il rumore di piccole onde che, delicate, si infrangono sulla riva a ritmo costante.

 

Nuotare nella piscina naturale grazie alla piena

 

Dopo pochi giorni dal mio arrivo assisto a due matrimoni. Salgo sul tempio e mi mescolo agli invitati per assistere alla cerimonia. Il clima è sereno, gli sposi sembrano un po’ tesi, ma penso che sia normale visto il momento. Si svolge tutto con grande tranquillità e il “sì” è sempre emozionante.

 

Uno dei matrimoni all’ashram


In questa prima settimana di permanenza fervono i preparativi per il Gurupurnima e anch’io decido di contribuire preparando con un gruppo di bambine di prima elementare una semplice canzone in inglese da presentare allo spettacolo che si sarebbe tenuto in quella giornata. Le mie “ragazze” si dimostrano subito entusiaste all’idea e, fin da subito, s’impegnano per memorizzare le parole e i gesti che accompagnano il testo della canzone.

 

Le bambine imparano la canzone di Viviana


In questo mi aiuta anche Baby, una delle maestre, che trascrive il testo in hindi per renderne più semplice la pronuncia.  In due giorni la sanno già a memoria e non si stancano di provarla e riprovarla. Le ore che trascorro con loro sono molto divertenti, le prove si trasformano spesso in occasione di gioco, di piccoli scherzi e di chiacchiere tra bambini, fuori dalla classe.

 

Il gruppetto di Viviana


Durante lo spettacolo, dopo il benvenuto, il mio gruppo è fra i primi a esibirsi, e, nonostante siano così piccole, si dimostrano molto brave e non si lasciano intimidire dal folto pubblico.  Dopo l’esibizione vado a complimentarmi con loro che mi accolgono con grandi sorrisi e le ringrazio per l’impegno che ci hanno messo.

 

Le ragazze cantano al Gurupurnima


La giornata del Guru si rivela essere un’esperienza molto particolare e carica di emozioni. È la prima volta che la trascorro qui e quindi la curiosità è tanta. Mi sveglio molto presto per non perdermi neanche un momento. Le persone che affluiscono sono molto numerose. I canti delle donne e dei bambini seduti sotto il neem davanti al tempio ci accompagnano per tutta la mattinata. Mi prendo del tempo per osservare quello che succede nelle varie zone dell’ashram. C’è molta gente al lavoro, soprattutto in cucina. Si puliscono e si affettano le verdure, si cucina il sabji, si friggono i puri, senza stancarsi, nonostante il gran caldo della giornata mentre, nella zona della scuola, si allestiscono gli spazi per il pranzo e ci si prepara per lo spettacolo del pomeriggio.

 

Prove di canto per il Gurupurnima


È un giorno molto lungo, ma non mi sento stanca. La sera mi diverto un po’ a guardare lo spettacolo di teatro, i costumi, i movimenti degli attori, diversi dal modo di fare teatro cui sono abituata, e poi, dopo aver cenato, mi addormento con il sottofondo dei bhajan che si protraggono fino a notte fonda.

 

Il parco fossile sui monti Vindhya

 

La giornata successiva c’è in programma una gita sui monti Vhindya che mi regala una gioiosa sorpresa. Mentre siamo in macchina, incrociamo due uomini a dorso di un elefante. L’elefante è uno dei miei animali preferiti, ma, fino ad ora, non ne avevo mai visto uno dal vivo, e ora, eccolo lì! Quando Anil Baba mi chiede se voglio fermarmi a vederlo e se voglio fare un giro, non mi lascio sfuggire l’occasione. Ho scoperto che salire su un elefante non è un’impresa così semplice! Comunque la breve passeggiata è stata divertente e…un po’ traballante.

 

L’emozione di viaggiare sull’elefante

 

Raggiunta la foresta fossile, mi colpisce il contrasto tra il verde intenso delle piante, il rosso mattone della terra e il marrone-grigio delle rocce, lì da tempi inimmaginabili. Sembra di stare in un luogo quasi fiabesco, tanto è grande la sua particolarità. Peccato non potersi addentrare di più per via del mal tempo!

 

Le stromatoliti fossili

 

La settimana seguente comincio a lavorare con assiduità con i bambini della scuola. Mi dedico soprattutto ai piccoli, asilo e prima elementare, proponendo loro un mini-laboratorio artistico, molto semplice, in modo che non ci sia bisogno di troppe parole per farsi capire. Promessa per il ritorno in Italia, imparare l’hindi, fondamentale per comunicare a pieno con loro. In realtà inizio il laboratorio con la quarta, ma per loro, ormai grandicelli, il lavoro è davvero troppo semplice e lo finiscono in fretta ma con ottimi risultati.

 

Il pavone


Si tratta di tracciare il contorno della propria mano e poi disegnare un pavone, animale che i bambini conoscono molto bene. Poi, terminato il pavone, l’attività prosegue con altri animali, il topo, il ragno, la rana, che loro si divertono a tracciare e colorare.

 

La quarta e il laboratorio d’arte

 

È bello notare le varie differenze tra bambino e bambino e rispondere alle loro richieste di aiuto quando non riescono a disegnare alcuni tratti. Le zampe del pavone e la coda del topo sono quelle che danno più problemi!


 

La prima alle prese col pavone

 

Alcuni bimbi, pur essendo ancora così piccoli, dimostrano delle spiccate capacità artistiche. L’arte e il disegno sono una delle materie che seguono fin dall’inizio del ciclo scolastico quindi sono contenta che possano coltivare e affinare queste loro attitudine anche negli anni successivi.


I bambini di quarta

 

Le iscrizioni a scuola non sono ancora chiuse, si aggiungono nuovi bambini, soprattutto molto piccoli. Le classi dell’asilo sono le più numerose e sono, infatti, diventate quattro per permettere a tutti i nuovi alunni di frequentare al meglio le lezioni. Penso che supereremo il numero d’iscritti dello scorso anno.

 

Le iscrizioni si protraggono a lungo…

 

In questa fase iniziale il lavoro è particolarmente intenso. Ci sono i nuovi da inserire, le classi da formare, i libri da distribuire, il lavoro scolastico vero e proprio da impostare. In questo periodo i bambini vengono a scuola solo la mattina ma tra poco si cambierà l’orario e si tratterranno fino alle quattro del pomeriggio.

 

 La preparazione dei libri da distribuire

 

La mattina sarà dedicata al normale corso delle lezioni; il pomeriggio, dopo la pausa per il pranzo, ai compiti e alle attività pratiche e manuali che permettono ai bambini di sfogare fantasia e creatività e al gioco, tanto tanto gioco.

 

 Gioco e divertimento, non solo studio…

 

Qui i bambini stanno bene, ricevono attenzione, considerazione, hanno un grande spazio a disposizione per correre, muoversi, giocare, divertirsi e godersi così la spensieratezza dell’infanzia che è a volte è loro negata dalle difficili condizioni in cui vivono. Il risultato è che non vogliono più andare a casa! Quelli più grandi, che ormai studiano fuori, tornano anche la domenica per svolgere piccoli lavoretti, o semplicemente per stare insieme, e capita che si trattengano anche a pranzo, dimostrandosi cuochi provetti.

 

 Viviana e due delle giovani maestre

 

Le attività sono intense non solo per la nostra scuola ma anche per i ragazzi che sono supportati in quelle esterne e che continuano gli studi oltre le elementari. Grazie al sostegno di molte persone, è possibile dare loro questa opportunità e coprire i costi delle rette, delle divise, dei libri, dei quaderni e di tutto il materiale scolastico di cui hanno bisogno. Il lavoro però non si ferma qui, all’iscrizione e alla copertura dei costi materiali. Enormi sono la dedizione, la cura, l’attenzione che Anil Baba e le altre persone, che qui all’ashram seguono questa attività, dedicano a questi ragazzi e alla loro educazione. Di ciascun ragazzo o ragazza si seguono progressi e difficoltà, se ne conosce la situazione familiare, si va a colloquio con i professori, si cerca di sopperire a eventuali lacune e aiutarli nel percorso scolastico fornendo loro un tutor che li segue al mattino o al pomeriggio a seconda della scuola che frequentano. L’impegno nei loro confronti è quotidiano, costante e nasce dalla consapevolezza che l’istruzione possa davvero cambiare la vita di questi ragazzi, tutti provenienti da famiglie di casta bassa o fuori casta, migliorare le loro condizioni di vita, spesso molto precarie, quelle delle loro famiglie e, perché no, della società in cui vivono.

 

 I più piccoli ricevono seriamente i loro libri

 

Gli ultimi giorni sono segnati dall’arrivo di Guru Ratna che si mette subito al lavoro. Mi piace stare con lei e sono contenta che sia qui. Con lei facciamo un po’ di giardinaggio con i ragazzi di quarta e quinta elementare e poi con i grandi.  I ragazzi e le ragazze si dedicano all’attività con impegno e un gustoso intermezzo a base di samosa e dolcissimi long lata rende il tutto ancora più piacevole.

 

Gururatna e alcune maestre

 

E si avvicina così la partenza. Il distacco è molto forte. Parto con l’augurio di Anil Baba di essere felice.  E diventa inevitabile un po’ di tristezza nel lasciare la tranquillità, la quiete, i ritmi lenti ma operosi di questo luogo davvero unico che ti permette di esprimerti al meglio senza chiedere nulla se non di essere te stesso.

 

 La prima elementare

 

Parto però anche con la consapevolezza che qui in Italia dobbiamo continuare a lavorare con costanza, a darci da fare ancora di più per far sì che tutto questo possa andare avanti e crescere.

 

Viviana con i più piccoli

 

Sperando di tornarvi al più presto.

Con affetto,

Viviana