Controllare la mente è penitenza

 

Noi sappiamo che la vita è un miraggio eppure ci sguazziamo dentro, e questo ci svia. La ricerca di Dio, la Bhagwati o delle divinità è una fantasticheria della mente. Una mente turbata ed agitata genera diverse figure e forme. Noi trascorriamo la maggior parte del nostro tempo visualizzando Dio od un filo d’erba, la realtà e l’irrealtà del mondo ed i nostri amici e parenti. Siamo consapevoli che, come da un treno per viaggiatori, noi dovremo  scendere alla nostra destinazione eppure siamo incapaci di abbandonare le nostre abitudini. Noi incrementiamo l’attaccamento, facciamo una distinzione tra quelli che sono dei nostri e quelli che non lo sono. Affermiamo di essere questo o quello. Ciò esiste a causa della debolezza della mente,  la quale è allo stesso tempo  liberatrice e carcere. E’ la mente che ci fa usare il corpo in determinati modi, mentre sente il caldo od il freddo, mentre affrontiamo le tribolazioni della vita. Verrà il momento in cui la percezione cesserà e per noi le fantasticherie si dissolveranno. Per noi in quel momento non vi saranno fantasticherie ma nonostante questo noi ci manteniamo impegnati in attività di poco conto.

Ieri mi ha visto un ricco. Disse che c’era una casa in vendita e che poteva essere acquistata per 50 o 60 mila rupie. Da me lui voleva sapere se avesse dovuto acquistarla. Gli dissi che spettava a lui decidere. Inoltre gli dissi che Dio gli aveva dato il pane. Al mondo non aveva nessuno, per chi voleva comprare la casa? Gli dissi che lui possedeva già una casa, soldi ed autovetture. Per chi voleva andarsi a prendere dei fastidi?  Lui disse che  la sua mente continuava a sollecitarlo. Dieci anni prima lui non aveva niente. Adesso aveva tutto ma le sue complessità mentali stavano crescendo. I suoi desideri, benché egli sapesse che le conseguenze sarebbero state negative, erano pressanti. Egli sapeva che la gestione della proprietà, a causa della tensione mentale, gli avrebbe accorciato  la vita di dieci anni, nondimeno egli affermò che era disperato. Lo sappiamo tutti abbastanza bene questo, tuttavia generiamo tensione e pensiamo di star bene. Dimentichiamo ciò che al momento della nascita ci siamo ripromessi.

La mente ci terrorizza come uno spirito del male. Ci fa viaggiare in stagione ed anche  fuori stagione e ci trasforma in cani randagi. Salvaguardarsi da ciò è penitenza. La penitenza non viene attuata mediante mortificazione corporea ma attraverso il controllo dello stato mentale. Se la mente è agitata e turbata, il controllo del corpo non è di aiuto. Se la mente diventa pura, la penitenza è completa. Gli Dei si inchinano davanti ad una persona che ha domato la propria mente. Coloro che mortificano i propri corpi vengono insultati, persino percossi. Essi vengono accusati di violare le leggi della terra. Le leggi e le regole del mondo, talvolta chiamate religione, esigono soddisfazione ed il più lieve scostamento causa estrema sofferenza mentale. In un simile stato di cose, Dio e la Bhagwati si allontanano, e fanno la stessa cosa amici e parenti. E’ la nostra debolezza mentale che causa una simile situazione. Attraverso la determinazione ci si può liberare dalla disgrazia della mente che ci fa fantasticare. Abbocchiamo  a lei come un pesce e la vita viene sprecata.

A causa della debolezza della mente noi non riusciamo a percepire la verità. Dobbiamo veramente fare ciò che stiamo facendo? Mentre abbiamo a che fare coi nostri problemi e con gli amici e parenti, noi non riusciamo ad emulare il setaccio, il quale benché immerso nell’acqua, non ne trattiene neanche una goccia. Siamo così attaccati alle illusioni che la vita si snatura ed agiamo come un freno per il successo. Noi viviamo tra mogli, amici e parenti  eppure ci sentiamo soli. E’ la tensione mentale che causa l’infelicità che abbiamo. Se nel nostro procedere impariamo ad accettare l’estate, il monsone e l’inverno delle nostre vite, noi possiamo vivere felicemente. L’attaccamento causerà tensione. Noi saremo indaffarati per sottrarci dalla grande verità che si trova dentro noi, dalla grande penitenza, dal distacco, dalla discriminazione e dalla conoscenza, e dalla pace e prosperità che sono un nostro diritto. Persino gli Dei del sistema solare non possono immaginare una simile pace e prosperità perché loro sono così ingordi che sono completamente presenti nei nostri sensi. Se hanno il loro nutrimento sono paghi, diversamente creano difficoltà. Loro vogliono che ci si lasci prendere dalla bramosia, invidia, odio, dal sesso e dalle discussioni. Nella vita ci lasciamo sfuggire buone cose per queste debolezze. Chi non sa che non si riesce ad acchiappare la propria ombra? Si sposta in avanti tutte le volte che cerchiamo di corrergli addietro. Se facciamo dietrofront essa ci segue. Liberatevi dello sporco della mente, dal desiderare con fervore questo o quello.

A Dio, la Verità, il Grande Sconosciuto, noi diciamo che qualsiasi cosa che facciamo è fantasticheria della mente, che la nostra mente ed il nostro corpo non sono coordinati armoniosamente, che la mente va in una direzione mentre il corpo va in un’altra. Dal momento che mente, corpo ed il parlare stanno andando in direzioni che sono diverse, come si fa a dire che ci siamo completamente consegnati od affidati a Dio? Non ingannate voi stessi. Milioni di persone restano vittime di questa falsità. Costoro sono incapaci di capire che persino nella ristrettezza vi può essere calma, benestare, felicità, e soprattutto tranquillità. Ciò che stiamo sognando, i voli di fantasia in cui ci abbandoniamo, svaniranno allo spuntar del giorno. Guidati dai desideri noi, come cervi, rincorriamo i sadhu, i mahatma, le sacre scritture ed i libri, le mogli ed i mariti. Come il cervo noi non riusciamo a renderci conto che benestare e felicità infinita sono racchiuse in noi. Continuiamo ad affrontare atroci disagi perché non ci rifugiamo nel mitico albero divino che soddisfa ogni desiderio (Kalpataru): l’anima. Pace, prosperità e benestare sono racchiusi ermeticamente in noi però a causa della nostra natura estroversa non riusciamo a conoscerli.

Un giorno un viaggiatore si stancò e scelse di riposarsi sotto l’ombra di un albero. Desiderava cibo ed acqua. Entrambi si materializzarono. Costui desiderò avere un letto ed anche quello si materializzò. Cominciò a chiedersi se fossero degli spiriti a portargli queste cose, ed anche gli spiriti si materializzarono e lo malmenarono. Ciò che concepiamo il mattino si materializza più tardi durante la giornata. Se consideriamo il male, è davvero al male che noi ci abbandoniamo. Se sono buone le cose che teniamo in considerazione, va a finire che capitano buone cose. Un proponimento puro e sincero da il suo esito. Una persona con un proponimento del genere può vedere i propri sensi che vengono rovinati, eppure è felice. Quando ci proponiamo di fare buone cose si presentano degli incomodi ma per questi non ci dovremmo infastidire. Il proponimento che  mattino e sera abbiamo deve essere puro, sincero. Se questo proponimento non viene da noi annacquato, possiamo raggiungere uno stato in cui persino gli Dei si inginocchierebbero davanti a noi. Quando l’anima diventa sicura e risoluta, voi la smetterete di sentirvi infastiditi dalla mente e parlerete all’anima. Ciò che poi verrà in mente sarà per il vostro stesso bene, l’impossibile diventerà possibile. Un proponimento torbido invece, trasformerà la vostra felicità in miseria. Mantenete l’anima incontaminata e vivete dentro di voi. Cercate la felicità in ogni situazione. Non siate schiavi della mente, così sarete liberi da ogni schiavitù.