L’Ambrosia del Maestro

 

Diventare indù, musulmano, buddista, cristiano o un uomo santo, un politico o persino una persona spirituale non è così importante quanto diventare per prima cosa degli esseri umani.

“Sono in gamba, metto in soggezione  chiunque, riesco a prendermi gioco di tutti, di fronte a me ognuno abbassa la testa.” Tali detestabili modi di essere non dovrebbero da noi neppure essere guardati e neanche dovremmo essere tentati di assumere atteggiamenti del genere.

In una religione vera c’è amore, compassione, gentilezza, sopportazione ed indulgenza. Un uomo religioso non è assetato di sangue. In nessun caso una religione vera promuove qualsiasi tipo di violenza. Io però vedo la gente della stessa nazione, discepoli dello stesso Guru combattere tra di loro. Persone affaccendate in simili azioni, non potranno mai essere definite dei veri seguaci, siano pure esse sedicenti indù, musulmani, cristiani e così via. Le grandi tradizioni non insegnano mai un simile comportamento. C’è un gran bisogno di umiltà e tolleranza. Se salutate qualcuno a mani giunte ed accennate all’inchino, ciò ha un effetto immediato sull’altra persona, essa diventa ancora più umile. Se al contrario sugli altri voi puntate il dito, chi è preso di mira si mette sulla difensiva. Mentre si punta il dito verso un altro, se ci fate caso, voi state puntando tre dita verso di voi. Quando stiamo per insultare o dire male di un altro, anche prima di aprire bocca, osservate quanto ripugnante diventa il vostro cuore, la vostra mente e tutto il vostro essere! Credo che lo abbiate notato.

Nel momento stesso in cui un Guru Aghor dona il Mantra, brucia tutto ciò che è correlato al karma passato e così ci fa ricominciare da capo sulla base di un punto di partenza ripulito. Da quel momento in poi sta a noi annaffiare con costanza il seme del Mantra con l’acqua dell’amore, con quella della fiducia e della pratica costante. Le malerbe del dubbio, della pigrizia e così via, dovrebbero essere tenute sottocontrollo, ed il raccolto dovrebbe essere protetto dall’intemperia dell’odio, da quella della rabbia, dalle intemperie delle smanie esagerate e da quelle dell’avidità. 

Le azioni di un sadhu non sono mai egoistiche. Un sadhu è il servo dell’umanità. Relativamente alla propria opera svolta in favore degli altri, un sadhu non dovrebbe mai aspettarsi di essere contraccambiato. Il servigio che noi effettuiamo con questo atteggiamento, è la vera venerazione di Dio. Un sadhu agisce come un sostegno ed una guida per risollevare chi è caduto. Un sadhu non è uno che dicendo di stare più vicino a Dio resta seduto in disparte ed ostentando della superiorità assume un atteggiamento disgustato.

Intonate “Om – Om – Om”, sgombrate la mente, rilassate il corpo, lasciate venir fuori la lordura  che in voi è contenuta e all’interno date libero accesso alle positive qualità divine. Questa è “psicoterapia personale”, è in questo modo, è con questo termine che ciò viene chiamato. Fatela ogni giorno. Scoprirete fatti nuovi.

Penitenza o rigore non è l’atto di sdraiarsi sopra un letto di chiodi o di sottoporre il vostro corpo ad inutili stenti e fatiche. Penitenza invece è l’attuazione pratica del buon comportamento e dell’autocontrollo.

La madre si trova intorno a noi in un’infinita successione di forme. Lei giunge persino sottoforma di sonno per darci riposo. Chiunque veda la madre in ogni cosa non ha bisogno di concentrarsi al di là di queste. Perchè mai uno dovrebbe fare così? Se chiude gli occhi, uno blocca la propria visione e su questa fa come calare un sipario.

La Samooh è dell’idea che l’aiuto da portare all’umanità non si debba limitare al solo quantunque importante soccorso materiale. L’opinione della Samooh è che insieme all’aspetto del soccorso prettamente materiale,  per l’umanità sia di grande aiuto offrire anche un comportamento eccellente. L’abbinamento di questi due aspetti costituisce un vero aiuto completo per tutti ed è anche ciò che contraddistingue quest’associazione.

Dovreste ammettere i vostri difetti ed esser disposti a cambiare. Lavorate in favore dell’equilibrio. L’uso dei sensi va tenuto sotto controllo. Mantenete regolarmente la dieta. Siate premurosi verso il prossimo. Parlate quando avete qualcosa da dire altrimenti rimanete tranquilli. Frequentate buone compagnie e non abbiate mai paura di riprovare ancora dopo una battuta d’arresto. Dovete tenervi in mente tutto questo se volete conoscere la presenza della Madre.

Sembra che voi non seguiate ciò che io dico; o se lo fate, effettuate poi qualcosa di diverso; quando cercando di fare quello che io dico, voi non agite nel modo in cui dovreste, non è una gran meraviglia che soffriate!

I nostri Guru e gli uomini pii rivolgono la nostra attenzione verso la lampada spenta. Il dio del campo crematorio vi ricorda che il corpo, che voi tenete in gran considerazione e di cui andate fieri, il corpo che voi associate all’onore e tutto ciò che voi considerate vostro, stà quasi per arrivare a lui. Lui ripetutamente vi avverte dicendovi che non avete molto tempo nelle vostre mani e che il vostro corpo è destinato a perire. Il giorno in cui scoprirete la vostra interiorità e che gli alti e bassi  nella vita sono destinati ad esserci, dolore e piacere non vi scuoteranno. Voi sarete tranquilli. E’ questa tranquillità della mente che gli yoghi hanno chiamato samadhi, uno stato che i grandi uomini hanno descritto come la mente senza desideri e gli Aughar ed i santi l’hanno chiamata  Mahavibhuti.

Anche la moderazione fa parte della venerazione. Quando vi impegnate nella venerazione della shakti, non potete accomunarvi agli altri o copiarli. Se veramente volete impegnarvi nella venerazione della shakti dovete cercare il sostegno della shakti. dovete conservare il seme che sottoforma di shakti si trova dentro voi.