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Monsone

 

Il monsone

Un paio di giorni dopo il Guru Purnima sono timidamente cominciate le prime piogge. Lo chiamano monsone e arriva solitamente verso la metà o la fine di giugno. Quest’anno era in ritardo e gli agricoltori lo stavano aspettando con trepidazione. Lo aspettavamo anche noi perché la settimana precedente il termometro aveva raggiunto nuovamente il picco annuale di 46° C.

Il giardino


Quando inizia il monsone la natura sembra rinascere vigorosamente, ammantandosi di colori, suoni, odori. Le notti, silenziose prima delle piogge, si riempiono dell’assordante gracidio di migliaia di rane, apparse come per miracolo. Durante la stagione secca gli insetti sono in maggioranza assenti e nessuno ne avverte la mancanza ma ora riappaiono in numero abnorme, riappropriandosi del loro ambiente e provocando qualche disagio al genere umano.

 

Una lucertola sulla siepe


Questo clima caldo-umido favorisce infezioni, febbri e altri spiacevoli malanni tropicali. Nei villaggi vicini si registrano già i primi casi di malaria. L’ospedale ora deve affrontare le emergenze di questa stagione e ogni giorno qualche bambino è in infermeria.

 

Ultime iscrizioni


Le ammissioni alla scuola sono terminate, abbiamo superato il numero degli iscritti dell’anno scorso e raggiunto la quota di 408 bambini. Aggirandosi tra le classi è facile notare che molti dei bambini sono fratelli e sorelle, divisi in varie aule ma può capitare di trovarli anche nella stessa classe.

 

Ginnastica al mattino


Dopo il completamento del terrazzamento ci siamo concessi una breve vacanza e siamo partiti per una visita a Tarapith, poi estesa anche a Kalighat, in Kolkata (Calcutta).  Un viaggio di una settimana in due Shakti Pith del Bengala che non avevo mai visitato prima e mia prima esperienza a Calcutta.

 

Tarapith, Bengala


La dominazione inglese ha avuto in Calcutta la sua capitale fino all’anno 1912. E’ una città che fu sviluppata dalla Compagnia delle Indie, di cui mostra ancora l’impronta nel suo centro cittadino. Molti dei monumentali edifici coloniali da cui si dirigeva l’impero indiano sono ora occupati dall’amministrazione statale bengalese e dai vari enti mentre la parte vecchia evoca un glorioso passato, con palazzi e caseggiati oggi fatiscenti e abbandonati, muti e tristi testimoni di un’epoca ormai andata.

 

Vecchi palazzi a Calcutta


La parte nuova è improntata alla modernità ed è in continua espansione, alimentata dalla fuga dalle campagne. Circa cinque milioni sono gli abitanti della città che diventano dodici sommati a quelli dell’hinterland.

 

Camera di Shri Aghoreshwar, Calcutta

 

Il mese di Saavan, tra luglio e agosto, è dedicato a Shiva e numerosi pellegrini vestiti di arancione trasportano acqua raccolta dal Gange in luoghi diversi fino nei templi vicino a casa per compiere abluzioni allo Shivalingam. Varanasi è la città di Shiva e ogni lunedì del mese, giorno dedicato a Shiva, centinaia di miglia di questi pellegrini invadono la città, dove si trova il tempio di Kashi Vishwanath, richiedendo il blocco delle strade da parte delle autorità cittadine. Le principali vie che portano a Varanasi sono colorate di arancione e il traffico ne è pesantemente condizionato.

 

Il popolo arancione in coda a Tarapith


A giorni verrà installato un impianto solare che permetterà alla scuola e all’ospedale di essere indipendenti energeticamente. L’impianto è stato generosamente donato da Shri Manoj Kumar. A lui e alla sua famiglia un sentito ringraziamento.

Oggi è Raksha Bandhana, dove le donne o le ragazze allacciano al fratello o a un parente un braccialetto al polso come richiesta di protezione tra fratello e sorella.

 

Le bambine allacciano il braccialetto


Il Gange ha iniziato a ingrossarsi e si avvicina sempre più all’ashram. Un giovane varano osserva la riva dal muro frontale, mettendosi poi velocemente al riparo appena vede sopraggiungere il nostro cane, Bhola. Guardo i verdi parrocchetti dal collare (Psittacula Krameri), svolazzare di fronda in fronda beccando i frutti di guava (Psidium Guajava) mentre un temporale si annuncia all’orizzonte. E’ il monsone.